Marlene Zuk

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Marlene Zuk

Marlene Zuk (Filadelfia, 20 maggio 1956) è una biologa statunitense ed ecologista comportamentale. Ha lavorato come professoressa di biologia presso l'Università della California, Riverside (UCR) fino al 2012, quando si è trasferita all'Università del Minnesota. I suoi studi riguardano principalmente la selezione sessuale e i parassiti[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Zuk è nata il 20 maggio 1956 a Filadelfia, in Pennsylvania[2], ed è originaria di Los Angeles.[3] Ha iniziato ad interessarsi agli insetti già in giovane età. Ha insegnato all'Università della California, a Santa Barbara, per tre anni[4]

Nel 1982, lei e WD Hamilton proposero l'ipotesi dei "buoni geni" della selezione sessuale[5]. Nel 1986, Zuk inizia a frequentare l'Università del Michigan, dove consegue poi il dottorato[4][6]. Completa la sua ricerca di post-dottorato presso l'Università del New Mexico[4]. Nel 1898 entra a far parte della facoltà dell'Università della California, Riverside[3]. Nell'aprile 2012 Zuk e suo marito, John Rotenberry, si trasferiscono all'Università del Minnesota, dove iniziano a lavorare presso il College of Biological Sciences[7].

Zuk ha ricevuto due lauree honoris causa: una dall'Università svedese di Uppsala (2010) e una seconda dall'Università finlandese di Jyväskylä (2016)[8].

Lavoro[modifica | modifica wikitesto]

Campo di ricerca[modifica | modifica wikitesto]

La ricerca di Zuk riguarda l'evoluzione del comportamento sessuale (soprattutto in relazione ai parassiti), la scelta del partner e il comportamento degli animali[1]. Un tema ricorrente negli scritti e nelle conferenze di Zuk riguarda il femminismo e le donne nella scienza[7]. Nel 1996 Zuk ha ricevuto una borsa di studio continuativa dalla National Science Foundation per un'indagine sui modi in cui la selezione sessuale è influita dalla variazione delle femmine e su quali tratti dei maschi ne indicano il vigore[9].

Donne nella scienza[modifica | modifica wikitesto]

Zuk è attiva nella promozione delle donne nella scienza. Nel 2018, Zuk ha pubblicato un editoriale sul Los Angeles Times intitolato "Non c'è nulla di inerente sul fatto che gli uomini siano più numerosi delle donne nelle scienze"[10]. L'articolo contrasta la credenza popolare secondo cui le donne siano sottorappresentate nei campi scientifici a causa della loro innata predisposizione verso le discipline umanistiche. Evidenziando il rapporto inestricabile tra natura e educazione, sottolinea l'impossibilità di attribuire la sottorappresentazione femminile nella scienza a una causa innata. Citando l'integrità scientifica essenziale, sostiene che fino a quando ragazzi e ragazze non saranno cresciuti in circostanze identiche, non sarà possibile provare alcuna inclinazione femminile intrinseca verso o lontano dalle scienze.[11]

Dirigenza universitaria[modifica | modifica wikitesto]

Zuk è professoressa nel dipartimento di Ecologia, Evoluzione e Comportamento presso il College of Biological Sciences. È il decano della Facoltà[1].

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2015 Zuk ha ricevuto l'Edward O. Wilson Naturalist Award dalla Società Naturalistica America (American Society of Naturalists)[12][13].

Nel 2017, Zuk è stata eletta Fellow della American Academy of Arts and Sciences[14][15] e nel 2019 è stata eletta alla National Academy of Sciences[16].

Una borsa di studio della Society for Integrative & Comparative Biology porta il suo nome. La borsa di studio premia la presentazione orale nella divisione del comportamento animale[17].

Le è stato conferito il BBVA Foundation Frontiers of Knowledge Award del 2022.[18]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Professor Marlene Zuk, in College of Biological Sciences, University of Michigan. URL consultato il 4 febbraio 2018.
  2. ^ Henderson, Andrea Kovacs (a cura di), Zuk, Marlene, in American Men & Women of Science, 7 T–Z, 28th, Detroit, Michigan, Gale, 2010, p. 1078, ISBN 978-1-4144-4558-8.
  3. ^ a b Iqbal Pittalwala, UCR Newsroom: Can Disease Be Our Friend?, in UCR Newsroom, 5 aprile 2007. URL consultato il 16 marzo 2013.
  4. ^ a b c Dr. Marlene Zuk, in X-STEM – Extreme STEM Symposium, USA Science and Engineering Festival. URL consultato il 16 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2017).
  5. ^ Claude Combes, The Art of Being a Parasite, University of Chicago Press, 1º ottobre 2005, pp. 179, ISBN 978-0-226-11438-5. URL consultato il 24 maggio 2013.
  6. ^ Marlene Zuk, su biology.ucr.edu, UCR Department of Biology. URL consultato il 9 settembre 2017.
  7. ^ a b Blake Leigh, CBS hires bug sexpert Marlene Zuk, in Minnesota Daily, 30 maggio 2012. URL consultato il 16 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2012).
  8. ^ Finnish University Honors Zuk | College of Biological Sciences, su cbs.umn.edu. URL consultato l'8 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2018).
  9. ^ NSF Award Search: No Award Found, su nsf.gov. URL consultato il 6 marzo 2020.
  10. ^ (EN) Op-Ed: There's nothing inherent about the fact that men outnumber women in the sciences, su Los Angeles Times, 11 marzo 2018. URL consultato il 6 marzo 2020.
  11. ^ Marlene Zuk and Susan D. Jones: COVID-19 is not your great-grandfather's flu — comparisons with 1918 are overblown, in Greeley Tribune, 3 aprile 2020. URL consultato il 5 maggio 2020.
  12. ^ Zuk receives naturalist award | College of Biological Sciences, su cbs.umn.edu. URL consultato l'8 marzo 2019 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2019).
  13. ^ Edward O. Wilson Award, su amnat.org. URL consultato l'8 marzo 2019.
  14. ^ Award-Winning Faculty and Staff | College of Biological Sciences, su cbs.umn.edu. URL consultato l'8 marzo 2019.
  15. ^ (EN) Marlene Zuk, su American Academy of Arts & Sciences. URL consultato l'8 marzo 2019.
  16. ^ CCS Alumna Elected to the National Academy of Sciences.
  17. ^ (EN) Society for Integrative and Comparative Biology, su sicb.org. URL consultato il 5 marzo 2020.
  18. ^ (EN) BBVA Foundation Frontiers of Knowledge Award 2022, su frontiersofknowledgeawards-fbbva.es.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN70151211 · ISNI (EN0000 0000 6645 5463 · SBN UFIV049785 · LCCN (ENn90662831 · GND (DE135654858 · BNF (FRcb122811913 (data) · J9U (ENHE987007426555105171 · NDL (ENJA01142399 · WorldCat Identities (ENlccn-n90662831
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie